Varvazii
Il nome di Varvazii ha un significato speciale per tutti gli abitanti di Astrakhan. Abbiamo il canale Varvazii, i soldi per la costruzione del quale erano dati proprio da questa persona generosa. Ivan Varvazii era greco di origine. Grazie alla sua attività nell’ottocento ad Astrakhan c’era un bel campanile. Varvazii ordinò il progetto del campanile all’architetto italiano di San Pietroburgo Luigi Rusca. La costruzione del campanile nuovo era finito nel 1813. Era molto grazioso e elegante, nello stile del tardo classicismo. Ora il monumento a Varvazii sta al lungofiume del Privolžkii Zaton vicino al Duomo in nome del san granduca Vladimir.
I duomi di Astrakhan.
La nostra regione è storicamente plurinazionale. Ci sempre abitavano i cristiani, i musulmani, i buddisti, i giudei e pure gli induisti. Ci sono i duomi di molte confessioni di fede: le chiese ortodosse, una chiesa cattolica, una chiesa apostolica armena, una sinagoga, le moschee musulmane, un khurul buddista.
Le terre lungo il fiume Volga chiamate in Russia “Povolžie” attraevano sempre l’attenzione dei negozianti armeni. Verso il duecento apparisce una diocesi armena nella capitale dell’Orda d’Oro la città di Sarai-Batu. Gli armeni cercavano di rafforzare i legami commerciali con le città europee fra le terre della Rus.
L’atteggiamento verso gli armeni nella Rus prima del regno di Pietro il Prima era ereditato dai grechi che credevano la loro religione un’eresia. Era vietato costruire la chiese armene e fare messe.
Pietro il Primo estendeva il commercio e l’industria e cominciò ad invitare gli armeni nella Russia. Erano permessi i matrimoni fra gli armeni e i russi.
Nel seicento ad Astrakhan esisteva già una galleria armena con negozi. Nel seicento si formò anche un borgo armeno.
Nell’inizio del settecento (1706) era costruita la prima chiesa armena di pietra. La diocesi di Astrakhan univa tutte le comunità armene sul territorio dell’impero Russo.
La prima chiesa cattolica apparì ad Astrakhan nel 1721, ma dicono che la chiesa gi legno ci fosse già nel 1630. Era il terzo tempio cattolico in Russia dopo quelli a Mosca e a San Pietroburgo. L’iniziatore della costruzione fu il prete energico Romuald.
L’architettura del tempio risale alla chiesa barocca di Sant’Agnese a Roma. Ma la parte media del tempio con quattro pali rassomiglia molto al tempio ortodosso russo. I missionari, costruttori del tempio fecero così a bella posta per fare un abitante della città russa sentirsi di solito nella chiesa cattolica.
мечеть
La moschea verde è un tempio musulmano. Dopo il secolo sette si costruisce di solito come un quadrato, con un cortile interiore, con uno o due minareti. Il minareto è una torre dalla quale il muezzino chiama i musulmani alla preghiera. Nel muro che da su Mecca, c’è un’incavatura chiamata “Mikhrab”. Di solito è ornata dall’intarsiatura, dal mosaico, adornata di fini intagli. A destra dalla nicchia chiamata Mikhrab c’è un “mitrab” – una cattedra con le scale dove il mollah o il muftii leggono il Corano (il venerdì e i giorni festivi) e le prediche.
Le donne pregano separamente, dietro le tende.
Di solito le moschee contengono i serbatoi d’acqua per abluzione. Nelle molte moschee possono entrare solo i musulmani. Secondo i canoni l’altezza dei minareti è 63 metri, perché proprio 63 anni visse il profeta Magomet. Il simbolo dell’Islam è una mezzaluna, perché è una giovane religione e i musulmani seguono il calendario lunare.
La moschea verde è molto carina. Si chiama così perché tutto dentro è verde: i tappeti, le tende. Il colore verde è il sìmbolo nazionale e religioso dell’Islam. E’ vietato figurare gli uomini perciò le moschee sono decorate con ornamenti e sure di Corano scritte con la fine legatura. Bisogna scalzarsi prima di entrare in qualsiasi moschea. Nella moschea c’è un piccolo negozio, dove si può comprare un rosario, talismani e amuleti. La religione dei musulmani è monoteista, credono nello stesso Dìo che i cristiani. Dicono che ci siano molte strade che portano al Dìo ed è impossibile dire che strada è vera. Tutto dipende dalla fede di una persona.
успенский
La cattedrale d’Assunzione non è la prima chiesa costruita nel Cremlino di Astrakhan. Nel 1568 lo zar Ivan il Terribile mandò ad Astrakhan l’icone della Madonna, in nome della quale era costruita la prima chiesa.
La prima chiesa era di legno e molto piccola ma secondo che Astrakhan diventava una città potente la chiesa era ricostruita in pietra. Astrakhan si credeva la sorella minora di Mosca e come a Mosca c’era la Cattedrale d’Assunzione così anche ad Astrakhan la Cattedrale nuova era chiamata in nome d’Assunzione.
A poco a poco la cattedrale diventava vetusta. Il metropolita Savvatii cercava di costruire una cattedrale nuova. In quei tempi ad Astrakhan infieriva la peste. Il metropolita aiutava tutti i cittadini facendo tutto che poteva. Esprimendo la loro gratitudine i cittadini donavano la loro proprietà per dar vita al sogno del metropolita buona. Dopo la sua morte il metropolita nuovo continuò la causa nobile di Savvatii. Ma gli mancavano i soldi. Una volta gli venne un ometto che gli portò un barile di lattari. Lo lasciò e se ne andò. Quando il barile fu aperto sotto uno strato sottile dei funghi c’erano i denari d’oro.
La costruzione della cattedrale era capeggiata da Dorofei Miakiscev, lui era un vero artista abile.
La cattedrale è di due piani. Il primo è la chiesa estiva e il pianterreno è quella d’inverno. La chiesa estiva è costruita così che anche d’estate ci fa fresco, la differenza di temperature può essere più di 20 gradi senza qualsìasi condizionatori. Adesso là va il restauro.
La chiesa inferiore ha i soffitti bassi. Infatto è un sepolcro, dove riposa la salma dei metropoliti di Astrakhan. La più cara per tutti i cittadini è la tomba del Sacro Martire Iossif, metropolita di Astrakhan che fu ucciso ferocemente durante la rivolta di Stepan Rasin nel seicento (1671). Il metropolita Iossif fu tormentato, gli bruciarono i piedi e poi lo gettarono in giù da una torre del Cremlino chiamata “Raskat” (ora questa torre non c’e). Nel novecento il metropolita Iossif era poso nel numero dei santi. Ora si può vedere il reliquario di San Iossif qua nella Cattedrale. Anche qui riposano gli Zar di Geòrgia Vakhtang il sesto e Teimuras il secondo.
La chiesa inferiore è dedicata all’icone della Madonna Vladimirskaia. Questa icone sta sopra l’entrata della chiesa. Nella chiesa c’è un’icone singolare di Sant Eugenio il guerriero. Sant Eugenio è un giovane ragazzo dei nostri giorni. E’ ucciso durante la guerra in Cečnia. I banditi del Caucaso gli hanno detto di togliersi la crocellina dal petto e abiurare la fede cristiana. Il ragazzo ha risposo di no e allora l’hanno ucciso.
L’iconostasi della chiesa è nuova, fatta nel 1995 nello stile russo antico. La precedente, molto ricca e ornata, era bruciata negli anni dell’Ateismo guerrafondaio.
Il 24 maggio è il giorno della processione molto maestosa in onore dei santi Cirillo e Mefodii che erano gli illuministi della terra Russa.
La vita religiosa di Astrakhan era sempre molto intensa. Ogni religione ci ha lasciato la traccia nell’architettura.
Il clima e la natura di Astrakhan
Astrakhan e’ una citta’ al Sud della Russia. Sta sulle rive del fiume Volga vicino al delta. Il suo clima e’ continentale, perche’ d’estate il termometro puo’ segnare quasi 50 gradi centigradi e d’inverno la temperatura puo’ abbassarsi fino a 25-30 gradi sotto zero. Cosi’ la differenza di temperature e’ abbastanza grande. D’estate fa caldissimo. Se non ci fosse il Volga dove ci bagniamo non si sarebbe stato possibile viverci. Gli inverni sono spesso abbastanza miti, i fiumi possono rimanere non coperti dal ghiaccio quasi tutto l’inverno. In primavera tirano i venti fortissimi, gli autunni sono dolci e belli, quasi senza piogge.
I delti dei fiumi sono fenomeni unici della natura. Come un portone il delta lega un fiume con il mare. E’ ricco di pesce, uccelli e animali diversi. I paesaggi di pianura, i terreni grassi, i serbatoi abbondanti d’acqua permettono sviluppare l’agricoltura. Nelle viscere della terra del delta nascondono i fossili.
Ma il delta è un sistema molto delicato. I rapporti fra il mare e il fiume, l’attivita’ dell’uomo cambiano la natura del delta.
Il Volga e’ il fiume piu’ grande dell’Europa, con la quale e’ collegata la storia russa. Il Volga determina il futuro del gran mare-lago Caspio. Lo spazio del delta del Volga è enorme. È una pianura coperta dalla rete di fiumiciattoli e fiumicini e da moltissime isole. In primavera, quando tutti questi fiumi straripano, sulle isole si formano gli ingrossamenti bassofondi, che noi chiamiamo “poloi”, dove vengono in fregola i banchi di vobla, di carpa, di scardova e le altre speci di pesce. Finendo la fregola, il pesce scivola indietro al lido, e i poloi diventano i vivai per gli avannotti. Dopo l’abbassamento dell’acqua sulle isole ci sono i prati abbondanti e gli erbai.
Al nord il delta del Volga confina con i paesaggi deserti e semidesertici con le dune e le pasture d’assenzio. All’est e all’ovest ci sono i laghi chiamati “ilmeni” e i poggi bassi. I campi dei loti in fiore raggiungono l’orizzonte. Millioni di uccelli acquatici abitano qui.
Il delta è ricco di pesce, specialmente di storioni. La gente chiama il delta “l’orto di tutta la Russia” perche’ ci crescono i pomodori, le angurie, il riso e molto altro. Qui ci sono i giacimenti importantissimi del sale, del petrolio, del gas.
La situazione ecologica del delta e’ molto seria. Il futuro del delta dipende dalla quantita’ dell’acqua che ci porta il Volga. Oggi molta acqua si prende per l’irrigazione e non arriva al delta e al mare. I prodotti della lavorazione del petrolio cadono nel Volga.
Quasi 500 km il Volga fluisce per la pianura e a 120 km dal mare, come imbattendosi in qualche ostacolo, comincia a sminuzzarsi, formando il delta con molti bracci. Il delta assomiglia a un triangolo o alla lettera greca “delta” percio’ si chiama cosi’.
Il delta del Volga si formava durante 15-16 mila anni. Il mare ora attacava la terra e il suo livello cadeva fino al marchio di meno 50 metri. Il vento aiutava a formare il paesaggio. Cosi’ apparirono i poggi di Ber. Ber era uno scienziato. Era il primo che esaminava il rilievo del terreno di Astrakan e specialmente questi poggi. Percio’ si chiamano poggi Ber. Ad Astrakan c’e’ pure via Ber. Ora noi abitiamo a 27 metri sotto il livello dell’oceano.
Il delta del Volga stupisce quello che lo vede per la prima volta. L’acqua e’ quasi dappertutto. Noi abbiamo i nomi speciali per i fiumi e fiumicini. Li chiamiamo “rukava” (i bracci), “protoki” (i rami), “ieriki” (questa parola non c’è in italiano) e i canali. I bracci sono piu’ grandi dei rami e ieriki. I protoki sono medi. I ieriki sono i piccoli fiumicini che separano dal fiume principale, circondano un’isola e ritornano nel fiume. Nel nostro delta ci sono piu’ di 800 fiumi diversi.
Abbiamo anche i laghi diversi con i loro nomi speciali. Li chiamiamo “ilmeni”, “kultuki”, “zalivi” e “poloi”. Gli ilmeni e i kultuki si riempiscono con acqua tutto l’anno, ma i poloi si formano solo durante le piene. I protoki possono essere abbastanza poco profondi. Allora e’ difficile al pesce andare in fregola, percio’ li fanno piu’ profondi. Così appariscono i canali. Qua e la’ ci sono i porghi che ad Astrakan si chiamano “iami” cosa vuol dire “buche”. Dentro le isole ci sono molti vecchi letti dei fiumi che da noi si chiamano “starizi”.
La pianta piu’ diffusa di Astrakan e’ la canna. I canneti sono il posto dove abitano moltissimi animali: i procioni, i ratti, i cinghiali, i topi campagnoli di acqua, le ondatre, i visoni. I canneti sono quasi impenetrabili per un uomo ma qui abitano gli animali diversi dai piccolissimi insetti ai grandissimi cinghiali. In primavera e d’estate qui fanno i nidi moltissimi uccelli dai piccolissimi verdoni che sospendono i nidi sugli steli delle canne ai cigni e pellicani, i nidi dei quali rappresentano vere piattaforme. I foderi di nidi dei pellicani fatti di canna possono raggiungere piu’ di 10 metri. Le oche grigie costruiscono i nidi di foglie e steli di canne. Sui mucchi di canne fanno i nidi le anitre. Gli aironi curvano gli steli di canne e lassu’ impiantano i nidi. Qui fanno i nidi anche gli altri uccelli acquatici. In primavera e d’estate nei canneti stanno moltissimi insetti, il cibo per gli uccelli.
Le ondatre mangiano le canne e la usano per costruire le loro casette. Sui mucchi di questa pianta abitano i procioni, i visoni e pure le lontre. D’inverno nei canneti il microclima e’ piu’ favorevole. Sotto la canna il suolo non gela e i cinghiali possono trovarci il cibo. I cinghiali aprono le strade tra i canneti e danno agli altri animali la possibilita’ di muoversi. I viottoli dei cinghiali avvicinano i fagiani, le cinciallegre e gli altri uccelli perche’ e’ piu’ facile per loro trovarci il cibo. I cinghiali nascondono nella canna dalle zanzare d’estate e dal freddo d’inverno.
La canna e’ molto preziosa per il cibo di oche, cigni, ondatre, i topi campagnoli, perche’ include molto zucchero. La mangiano volentieri le vacche e i cavalli. La preparano per il fieno. La usano per costruire gli ambienti zootecnici e per riscaldare le case. Ne fanno la carta, il cartone.
La canna arricchisce l’acqua con elementi vitali, ci si riunisce per lo svernamento il pesce. La caduta di canna forma uno strato di umo, che determina la produttivita’ del suolo. La canna e’ l’indicatore della salute d’acqua. Quando i canneti diventano piu’ radi, questo significa una malattia di tutto il sistema del fiume. La canna e’ bella in ogni stagione, in ogni tempo. Noi la amiamo e la custodiamo.
Il delta e’ ricchissimo di piante. Ci crescono i pioppi e i pioppi bianchi, i salici, il tamarisco, l’olivo selvatico che ad Astrakan si chiama “lokh”. Anche la gente ci cresce i boschi. Qui piantano il frassino, l’acero, l’olmo, la quercia, il moro, il saksaul. Prima qui ad Astrakan allevavano il baco da seta, percio’ piantavano molti mori.
L’acqua del delta e’ piena di fiori bellissimi. Possiamo vedere i piccoli fiorellini d’un giallo acceso. E’ un fiore di ninfa, in russo “ninfeinik”. Lungo le rive fioriscono con le palline di fiori rosa la cipolla caspica, le ninfee bianche e gialle, e, naturalmente, lo zar di tutti i fiori, il loto che si chiama “la rosa caspica”. Ci sono solo alcuni posti per tutto il mondo dove cresce questo fiore.
Il delta e’ molto ricco di uccelli. Tutti sono interessanti. Ma l’uccello piu’ curioso e’ il cormorano. I cormorani sono pescatori. Fanno la caccia a stormi. Volano in luoghi dell’ammasso di pesce, al lido, ai canali e poloi. Al lido li accompagnano a volta i pellicani, i gabbiani e alcuni altri uccelli. Di tutti questi uccelli solo i cormorani sanno tuffarsi. Ma non tutto il pesce cacciato mangiano da soli. Inseguendo un banco di pesce i cormorani si muovono sempre, si tuffano e volano dietro il banco. Il pesce guastato ma non mangiato dai cormorani, lo mangiano i pellicani e i gabbiani.
L’alimentazione dei uccellini di cormorani e’ molto originale. Gli uccelli adulti prendono il becco di un piccino e ruttano un po’ del pesce semidigerito. I giovani uccelli crescono molto presto ed ogni giorno ricchiedono piu’ cibo. Quando c’e’ troppo sole e fa caldo i genitori aprono le ale e fanno l’ombra, e quando fa freddo li scaldano. Quando gli uccellini diventano abbastanza grandi, il modo dell’alimentazione si cambia. Il genitore apre il becco e l’uccellino tuffa la sua testa profondamente nell’esofago dell’uccello adulto. Gli entrambi uccelli sono in prigione l’uno dell’altro. L’uccellino mangia il pesce semidigerito proprio nell’esofago del genitore. In giorni caldi i genitori portano ai picini l’acqua in esofago e la versano proprio nei becchi degli uccellini.
Gli aironi alimentano i loro uccellini in un altro modo. Quando un airone adulto arriva al nido, i piccini lo incontrano con gridi gioiosi e tendono verso il becco del genitore. Ma sono ancora piccoli e non riescono a raggiungerlo. Allora l’uccello inclina la testa e i piccini tirano i loro becchi fin quando il genitore rutti una porzione del cibo proprio nel nido. I piccini inghiottiscono il cibo e si addormentano. Gli aironi giovanetti sono molto divertenti. Hanno i colli molto lunghi e sottili, con i ceppetti di penne future.
Ad Astrakhan sta una riserva preziosa, organizzata grazie agli scenziati famosi, Podiapolskii e Khlebnikov. Il 1919 e’ l’anno della nascita della riserva. Vladimir Khlebnikov (1857-1935) era un ornitologo e selvicoltore che scrisse delle opere scientifiche compreso i lavori sugli uccelli della regione di Astrakan. Vladimir Khlebnikov era il padre del poeta e scenziato Velimir Khlebnikov famoso per tutto il mondo. Nicolai Podiapolskii (1883-1934) era una personalita’ pubblica, un agronomo, uno dei pionieri nel campo della protezione della natura.
Astrakhan è ricca di speci diverse di pesce. Ci sono il vobla, la perca, l’aringa, la scardova, la carpa, l’acciuga, il luccio, il siluro, e, certamente, gli storioni, cioe’ lo storione grande, in russo “beluga”, lo storione “sevriuga” e lo storione “osiotr”, lo sterleto e il bester, l’ibrido dello storione grande “beluga” e lo sterleto. Astrakhan era sempre il paese di marinai e pescatori, gli uomini bravi e coraggiosi.
Nei nostri giorni Astrakhan è una regione d’industria altamente sviluppata. Il nostro stabilmento principale è “Gasprom”. Nell’agosto del 1976 sulla riva sinistra del fiume Akhtuba a 80 km da Astrakan, nella regione di un piccolo borgo Ak-Sarai (cosa in lingua kasakha vuol dire “una citta’ bianca”) era aperto un gran giacimento del gas che contiene molto idrogeno solforato. Il gas giace a profondita’ di 4 km nella massa di calcari che hanno 350-400 millioni di anni.
Questo giacimento e’ unico e molto prezioso per la natura e per l’uomo. La’ e’ costruito un grandissimo complesso per estrazione e rielaborazione del gas. Ad Astrakhan viene estratto anche il petrolio. C’e’ un filiale dell’azienda famosa “Lukoil”. Nella nostra regione ci sono i cantieri navali che costruiscono le navi uniche. Ad Astrakan e’ sviluppata l’agricoltura. Ci vengono cresciuti il riso, i pomodori, le angurie e i meloni.
- viscere - недра
- fossili – полезные ископаемые
- straripare – выходить из берегов, разливаться
- fregola – нерест
- scardova – лещ
- scivolare – скользить, соскальзывать
- lido – взморье
- pastura - пастбище
- assenzio – полынь
- ostacolo – препятствие
- orto – огород
- canna – тростник, камыш
- canneto – тростниковые заросли
- procione – енот
- cinghiale – кабан
- topi campagnoli di acqua – водные полёвки
- visone - норка
- impenetrabile – непроходимый
- verdone – зеленушка
- sospendere – подвешивать
- stelo – стебель
- cigno – лебедь
- fodero – плот
- airone – цапля
- curvare – сгибать, склонять
- lontra – выдра
- viottolo – тропинка
- svernamento – зимовка
- pioppo – тополь
- salice – ива
- frassino – ясень
- acero – клён
- olmo – вяз
- quercia – дуб
- moro – тутовое дерево
- il baco da seta – тутовый шелкопряд
- cormorano – баклан
- stormo – стая
- ammasso – множество
- tuffarsi – нырять
- guastato – испорченный
- semidigerito – полупереваренный
- esofago – пищевод
- picino – малыш
- tendere – тянуться
- inclinare – наклоняться
- ruttare – отрыгивать
- inghiottire – поглощать
- ceppetto – пенёк
- selvicoltore – лесовод
- perca – окунь
- aringa - сельдь
- acciuga – килька
- luccio – щука
- siluro – сом
- storione – осётр
- calcare - известняк
- idrogeno solforato – сероводород